lunedì 9 novembre 2009

TechEd 2009 Berlino – Parte 1

logo Ciao Italia! Buonasera da Berlino, sede per il 2009 del più grande evento tecnico di Microsoft: il TechEd! 600 sessioni tecnico-commerciali per mostrare a tutti le ultime o addirittura le future tecnologie e novità che Microsoft ha pensato per noi (e anche un po’, ma solo un po’, per lei e per il suo bilancio :) ).

Giunge al termine la prima giornata, la più leggera delle 5 visto che è finita alle 17.00 per permettere ai partecipanti di assistere alla cerimonia in ricordo dei 20 anni dalla caduta del muro (mauerfall 09). Io e FedericoDurante questa giornata ho assistito a due sessioni di programmazione relative a Entity Framework 4.0 e WPF, ed una rivolta a tecnici IT che, grazie alla magnifica presentazione di Mark Minasi, hanno potuto capire che il nuovo ed esilerante Windows 7 non è altro che… Windows Vista con qualche aggiuntina. Il buon Mark mi ha deliziato con migliaia di battute e sketch che hanno messo  dura prova il mio inglese…

In serata avrei voluto assistere alla cerimonia in ricordo della caduta del muro, ma dato il maltempo (freddo e pioggia) e il parere dei miei compagni d’avventura, Federico e Matteo, abbiamo optato per un DoubleSteakHouse Maxi al Burger King di Alexander Platz… non male comunque. Speriamo che domani, almeno in serata, il tempo sia più clemente con noi!

Ok, ora mi infilo il pigiama e, come diceva il mio amico Ghido, mi imbusto!

Buonanotte Italia, buonanotte Berlino!

 

STAY TUNED!!!

 

Keynote TechEd 2009 

Porta di Brandeburgo (Mauerfall 2009)

 Alexander Platz

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sabato 19 settembre 2009

Alsazia 2009 – Parte 4

Se l’attrazione principale del Basso Reno è costituita dai forti della linea Maginot (vedi il post precedente, Alsazia 2009 – Parte 3), l’Alto Reno è caratterizzato da paesi da favola incastonati come gemme tra le colline della Strada dei vini. Colmar

Percorriamo in  poco più di 45 minuti i 50 chilometri che separano Strasburgo da Colmar, prima tappa della nostra giornata e punto B sulla cartina sottostante. Colmar, capoluogo dell’Alto Reno, è una città di medie dimensioni caratterizzata da un centro storico mozzafiato. Parcheggiamo il furgone nel pressi del museo d’Unterlinden. Dalla piazza del museo partono in rapida sequenza i trenini turistici di diverse compagnie: decidiamo, per avere una visione d’insieme della città, di affidarci a questo comodo servizio, che ci permette di vedere anche le parti più periferiche del centro storico, come la Petite Venice, accompagnati da una guida in italiano precisa e piacevole. Al termine del tour della durata di circa 45 minuti torniamo a piedi nel centro storico per vivere la città. Ammiriamo l’Église des Dominicains, la Collegiale di Saint-MartinColmar l’Ancienne Douane (o Koifhus) prima di imboccare Rue des Marchands e soffermarci alla Maison Pfister. Passeggiamo per il centro storico fino a raggiungere la Grand Rue. Essendo ormai ora di pranzo decidiamo di affidare il nostro ristoro  alla cucina di Schwendi Bier Winstub: una garanzia! Se si decide di pranzare o cenare in questa Winstub consigliamo di assaggiare il röesti, una terrina di patate, pancetta, formaggio ed altri ingredienti succulenti a vostra scelta cotta al forno: una delizia! Dopo esserci abbondantemente rifocillati torniamo al furgone e ci dirigiamo verso le colline che costeggiano la città di Colmar per percorrere la strada dei vini.

 

Itinerario quarto giorno 

Lasciamo Colmar alle nostre spalle dirigendoci verso Kaysersberg (punto C sulla cartina) per percorrere fino a Ribeauvillé la Strada dei vini. Sarò ripetitivo, ma il paesaggio anche qui è mozzafiato. La strada scorre dolcemente Strada dei vinitra le colline completamente ricoperte dai filari delle  vigne e le cantine dei produttori di vino locale. Il fascino di questi luoghi ci invita ad una sosta al paese di Kaysersberg. Entriamo in due cantine scelte a caso tra le mille che ci tentano da qualche chilometro e, seppur nessuno di noi sia un sommelier, notiamo la grande differenza tra il vino bianco e quello rosso: se volete acquistare un eno-souvenir il nostro consiglio è di puntare decisamente su un bianco. Degustiamo i vini proposti dalle due cantine, acquistiamo un paio di bottiglie di ricordo e ci dirigiamo verso Riquewihr (punto D sulla cartina), la perla dell’Alsazia. Trascorriamo un paio d’ore in questo bellissimo paese purtroppo affollato di turisti. Il paese è veramente una bomboniera, con le sue case a graticcio di ogni colore e le mille prospettive offerte da questo angolo di Medioevo: a mio parere è molto suggestivo è ammirare i vigneti attraverso le vie perpendicolari a Rue du General De Gaulle, la via principale del paese. Molto bello è il negozio di articoli natalizi Féerie de Noël che si trova nella parte alta del paese, appena dentro le mura.

Riquewihr Per cena decidiamo di recarci a Ribeauvillé (punto E sulla cartina), . Al paese è associata la leggenda che narra “di un signore della città che, incontrando in strada un pifferaio disperato per aver perduto il proprio strumento, attorniato dalla sua famiglia in lacrime terrorizzata dalla fame incombente, gli regalò una borsa di monete, dimenticando subito l'episodio.
Qualche giorno dopo arrivò al castello un grande corteo, capeggiato dal pifferaio che suonava uno strumento tutto d'oro, composto da tutti i possibili artisti ambulanti: suonatori di trombe e tamburi, menestrelli, domatori di orsi, di cani, di gatti, di scimmie. Tutta la straordinaria corporazione degli artisti ambulanti veniva a nominarlo re, in segno di gratitudine per la sua generosità.

Così da allora, tutti gli anni, quelli che oggi chiamiamo musicisti ed artisti di strada convennero a Ribeauvillé per una grande festa. Questa festa dei menestrelli si ripete ancor oggi, la prima domenica di settembre, con un grande corteo folkloristico e festival di musica medioevale”.

Alzando gli occhi verso i tetti abbiamo anche il piacere di avvistare una cicogna che, nelle vicinanze del suo nido, ci scruta attentamente mentre passeggiamo tra le vie del suo grazioso paese. Dopo aver cenato facciamo rientro per l’ultima volta al nostro hotel di Strasburgo. Domani lasceremo l’Alsazia, ma abbiamo ancora un paio di cose da vedere…

 

 

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martedì 15 settembre 2009

Alsazia 2009 – Parte 3

Grande attrattiva della regione del Basso Reno, la parte più a Nord dell’Alsazia, sono le postazioniP1060024 fortificate e le casematte della linea Maginot. Questa grandiosa opera militare si estende dal confine franco-belga alle coste del mar Mediterraneo, costeggiando Germania ed Italia (non la Svizzera), allo scopo di garantire l’incolumità dei francesi nell’eventualità di un attacco italo-tedesco.

Prendiamo in considerazione la visita di due forti: Four-à-Chaux e Schoenenbourg. Gli orari di visita a questi luoghi sono generalmente 1 o 2 al giorno in base alla stagione nella quale si intende visitare queste zone e sfortunatamente si sovrappongono. Per cui, a meno di voler dedicare l’intera giornata alla visita della linea Maginot, è forzatamente necessario scegliere uno dei due forti. Decidiamo di visitare Four-à-Chaux, nelle vicinanze del paese di Lembach. La visita guidata è alle 10.30 e, considerando un’ora di strada per raggiungere Lembach, partiamo dall’hotel Hilton di Strasburgo alle 9.30.

Itinerario terzo giorno

Il forte di Four-à-Chaux (punto B sulla cartina) si raggiunge da Strasburgo in poco più di 45 minuti, percorrendo strade di campagna ed attraversando piccoli Corridoio sotterraneo a Four-à-Chauxpaesi in cui l’ordine e la cura per ciò che è pubblico lasciano senza parole. Enormi vasi di fiori dai mille colori appesi ai lampioni, aiuole che sembrano essere uscite dal pennello di un pittore: non ci era mai capitato di notare una tale cura degli abitanti per il proprio paese! Raggiunto il paese di Lembach, seguendo i cartelli stradali per Four-à-Chaux, in 2 minuti si raggiunge il forte. La visita è ammessa solo mediante tour guidato (solo in tedesco o in francese): il costo del biglietto è di 6€, ma vale veramente la pena. Anche se all’esterno la temperatura è estiva, all’interno del forte è NECESSARIO essere muniti di maglione o giacca in quanto la Sala del comandocolonnina di mercurio nel sottosuolo segna costantemente 15°C! Durante la visita si percorrono circa 1,5 Km in un’ora e mezza. La visita si snoda tra i tunnel scavati nel sottosuolo e conduce a visitare le cucine, i dormitori, l’ospedale, le sale adibite alla formazione dei soldati e quelle per il comando delle truppe, quelle per il deposito delle munizioni e quelle per le comunicazioni con i soldati posti nelle torrette di guardia ed in quelle dotate di cannoni, la sala delle caldaie ed il teatro. Verso la fine della visita  è possibile vedere all’opera una torretta di osservazione ancora funzionante: lascia sbalorditi la facilità con la quale la guida faccia emergere dal terreno la cupola della torretta pesante 13 tonnellate di qualche decina di centimetri con utilizzando una manovella e senza l’aiuto di nessun motore!!! La visita si conclude in un museo fornito di divise ed armi dei vari eserciti che nel corso del secondo conflitto mondiale hanno combattuto sul fronte franco-tedesco. Molto interessante è la raccolta di materiale propagandistico.

  Incrocio tra Rue de l'Ours, Rue de l'Ordre Teutonique e Rue de la RepubliqueA mezz’ora di distanza da Four-à-Chaux si trova il pittoresco paese di Wissembourg (punto C sulla cartina) posto a ridosso del confine tedesco. In questo paese è possibile ammirare la cattedrale gotica, seconda in Alsazia per dimensioni solo alla Cattedrale di Notre Dame di Strasburgo. Se arrivate per pranzo e non avete molta fretta vi consigliamo di pranzare al ristorante L’Homme Sauvage (al civico 3 di Rue de l’Ours) dove è possibile degustare ottimi piatti e vini alsaziani. Il titolare è gentilissimo e pur non parlando una parola né di italiano né di inglese è stato sicuramente il francese più cordiale che abbiamo incontrato durante l’intera vacanza. Il paese è splendido: le vie del centro, sulle quali si affacciano le tipiche case a graticcio multicolore, sono decorate da  bellissimi fiori e la maestosità della Cattedrale di Saints Pierre et Paul, circondata da parchi e canali, lascia col fiato sospeso. Tutto circondato da un ordine, una pulizia e… dei dolci nelle vetrine delle pasticcerie che sinceramente non ricordiamo di avere mai visto prima d’ora.

Lasciamo Wissembourg alla volta di Wingen-sur-Moder (punto D sulla cartina) per visitare la prestigiosa cristalleria Lalique. La strada che percorriamo per poco più di 45 minuti è a dir poco mozzafiato. Il percorso è quasi interamente all’interno di foreste intervallate da brevi radure un cui l’uomo ha ben pensato di costruirvi la propria residenza e l’alsaziano, ancor più saggiamente, ha capito che se il paese in cui si vive è bello non si può che trascorrere ancor più serenamente la propri anni di permanenza in quel luogo. Ecco quindi che attraversando la foresta si aprono scenari incantati resi possibili dai raggi del sole che attraversando i rami creano un effetto che anche il più acclamato dei registi cinematografici può solo invidiare alla bravura di madre natura. Giunti a Wingen-sur-Moder scopriamo che il museo è in costruzione (sarà pronto nel 2010) e la cristalleria è visitabile solo la mattina. L’unico bar del paese è chiuso… per cui riprendiamo il nostro furgone e ripartiamo alla volta di Saverne con l’amaro in bocca per non aver potuto acquistare allo spaccio aziendale della cristalleria un piccolo souvenir che avrebbe fatto bella mostra sui mobili delle nostre case.

La strada che ci conduce a Saverne (circa tre quarti d’ora di trasferimento) non è certo paragonabile al tratto percorso in precedenza: qui regna la pianura, e con essa le immense distese coltivate a girasoli e frumento. Emozionante è l’avvistamento di un gruppo di cicogne che noi tutti vedevamo per la prima volta.

Chateaux de Rohan

Giunti a Saverne (punto E sulla cartina) ammiriamo la magnificenza del Chateau des Rohan, ceniamo un uno dei pochi locali aperti che si affacciano sulla Grand Rue (dove beviamo il miglior vino alsaziano dell’intera vacanza: un Gewürztraminer che fa commuovere) e stancamente facciamo ritorno a Strasburgo. Domani visiteremo l’Alto Reno, la parte più a Sud dell’Alsazia con capoluogo Colmar, e la strada dei vini.

 

 

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martedì 1 settembre 2009

Alsazia 2009 – Parte 2

P1050786Dedichiamo il secondo giorno alla visita della città di Strasburgo. Dopo un’abbondante colazione ci rechiamo alla fermata del tram, mezzo molto comodo per  spostarsi dalla prima periferia verso il centro città. L’acquisto dei biglietti può essere effettuato a tutte le fermate presso gli appositi POS, pagando con monete oppure mediante carta di credito/bancomat. Molto comodo per le nostre esigenze il biglietto TRIO: tale formula consente di acquistare un solo biglietto valido per 24h per 2 o 3 persone a €5,20. Altre informazioni riguardo prezzi, linee e corse si possono trovare sul sito dei trasporti pubblici di Strasburgo (CTS). La corsa singola costa comunque solo €1,40: ci permettiamo di aggiungere SOLO comparando il prezzo per l’acquisto del medesimo biglietto a Londra dove la corsa singola costa ben €4!!! Arrivati nel punto A della cortina  ci muoviamo a piedi per 1,5 km seguendo l’itinerario indicato (fonte Google Maps).

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La piacevole passeggiata tra canali e case a graticcio ci porta a visitare la chiesa cattolico-protestante di Saint-Pierre le Vieux.

Appena prima di varcare la soglia del Pont Couverts, ci fermiamo ad osservare il semplice ma affascinante principio mediante il quale le chiuse consentono alle imbarcazioni di superare i dislivelli. Esattamente sotto la Torre del Boia, infatti, si trova una delle chiuse che consentono ai battelli turistici di passare attraverso la Petite France superando un dislivello di 1,5 metri grazie all’immissione o al prelievo di 360.000 litri d’acqua dalla sede della chiusa!

Passeggiando sul Pont Couverts osserviamo il Barrage Vauban o Grande Chiusa, diga-fortezza costruita dall’ingegnere militare Vauban a protezione della città. La diga è ora una terrazza panoramica dalla quale si gode una superba vista sul Pont Couverts e sulla Petite France… purtroppo durante la nostra visita era chiusa per lavori di restauro.

Ponts Couverts dalla diga Vauban Proseguiamo la nostra visita tra le case a graticcio della Petite France, tra ponti e ristoranti dai balconi addobbati di fiori che si affacciano sui canali. Vediamo solo dall’esterno la chiesa di Saint Thomas de Strasbourg e, percorrendo Rue de Serruriers (ottime enoteche e pasticcerie, nelle cui vetrine fa bella mostra il dolce tipico: il Kougelhopf), arriviamo in Place Gutenberg. Imboccando Rue Mercière da Place Gutenberg ci si trova d’innanzi ad uno scenario d’altritempi: le case a graticcio della via fanno da contorno all’imponente sagoma della cattedrale di Notre Dame, definita da Victor Hugo “prodigio di grandezza e leggiadria”. Se pianificate di arrivare alla cattedrale per le 12 vi consigliamo di acquistare i biglietti (e mettersi in coda…) per la visita all’orologio astronomico. Ogni giorno, alle 12,30 le sue parti in movimento realizzano un vero e proprio miracolo meccanico capace di lasciare a bocca aperta tutti i presenti, dai bambini (attenti al gallo…) agli anziani. La cura del dettaglio nella movimentazione delle parti che compongono questo capolavoro è stupefacente e lo si può notare con maggiore attenzione nel video (con audio in inglese, francese e tedesco) che viene riprodotto tra le 12.15 e le 12.30. Il video mostra il funzionamento di ognuna della parti che compongono quest’opera d’arte, l’interno dell’orologio e ne spiega il significato. Il video in questo post non è naturalmente quello riprodotto nella cattedrale, ma ci consente di apprezzare alcuni dei movimenti principali: l’angelo che capovolge la clessidra e gli apostoli che sfilano davanti a Gesù. Del gallo, purtroppo, è possibile udire solo il canto in sottofondo…

L’interno della cattedrale è magnifico: da non perdere la cappella alla sinistra dell’altare contenente sculture e polittici lignei.

L'enorme contenitore di formaggi del ristorante "La Cloche à Fromage"

Per pranzo vi consigliamo un ristorante veramente particolare: La Cloche à Fromage. Nelle vicinanze della cattedrale, ma al riparo dall’assalto dei turisti (si trova in una via caratteristica nei pressi di Place Gutenberg, rue des Tonneliers), è caratterizzato dalla presenza di un enorme contenitore di formaggi di ogni tipo: stagionati e freschi, grassi e magri, di montagna e di pianura, di pecora, di capra e di mucca. Insomma se siete amanti del formaggio non perdetevi un piatto con tutti gli assaggi ed ascoltate il “Maitre Fromager” che vi spiegherà la provenienza di ognuno dei bocconi e l’ordine di assaggio per degustare in modo corretto i differenti formaggi.

Il pomeriggio lo trascorriamo a bordo prima del trenino (45 minuti) e poi del battello (1ora e 20 minuti) che ci conducono a visitare posti che durante la mattinata non avevamo ancora visto, arricchendo la visita di nozioni storiche e racconti che consentono di apprezzare ancor di più questa magnifica città. Se non avete tempo per entrambe le visite guidate puntate sulla crociera sull’Ill a bordo di un battello  aperto (tempo permettendo). L’audioguida in italiano è veramente molto completa e ricca di particolari ed episodi storici molto interessanti. Mediante la crociera si passerà attraverso due chiuse per visitare la Petite France e si raggiungerà il quartiere dei palazzi della Comunità Europea: assolutamente imperdibile!

Ormai è sera… assaggiamo una tarte flambee sorseggiando una altro vino alsaziano (che non ha niente a che vedere con quello della cena della sera precedente) e torniamo in hotel per recuperare le energie. Domani visiteremo il Basso Reno, la parte più a nord dell’Alsazia.

 

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domenica 23 agosto 2009

Alsazia 2009 – Parte 1

P1050724 Quest’anno, come meta per le nostre vacanze agostane, scegliamo di recarci in Alsazia: noleggiamo un furgone Opel Vivaro (9 posti) ed in compagnia dei nostri genitori, partiamo alla volta di Strasburgo, città che scegliamo come base per la nostra vacanza.

La distanza che collega Lumezzane (Brescia) al capoluogo dell’Alsazia è pari a 612 Km da percorrere in 6 ore e 25 minuti (fonte Google Maps). Dato che buona parte del trasferimento avverrà sulle curatissime strade elvetiche, decidiamo di non percorrere il tunnel del San Gottardo, ma di affrontare il Passo: è un’esperienza che consigliamo a chiunque si trovi a passare da quelle parti. La sede stradale è ampia ed in perfette condizioni (a differenza di molti altri passi alpini, sicuramente suggestivi, ma in grado di mettere a dura prova le coronarie del guidatore) ed il panorama… beh, semplicemente mozzafiato! L’ascesa che conduce all’Ospizio consente di passare in circa 20-30 minuti dai verdi pascoli alpini alle nude rocce “d’alta quota”. L’aria fresca che si respira in questo luogo è un quello che ci voleva dopo poco meno di 3 ore di aria condizionata. Ci fermiamo presso il bar dell’Ospizio solo tempo necessario a prendere un caffè ed a sgranchirci le gambe e… gli occhi davanti alla bellezza delle natura. La discesa verso valle è ancora più suggestiva dell’ascesa: la strada, seppur sempre in ottime condizioni, scende lungo il fianco della montagna a picco sulla valle ed il fiume sottostante. Scendendo abbiamo la fortuna di incontrare la diligenza del servizio postale del San Gottardo ed il Glacier Express, un trenino rosso a cremagliera che bucando le rocce adiacenti la sede stradale si inerpica verso il paese di Andermatt. Il consiglio è di percorrere il passo proprio salendo dalla Svizzera “italiana” (uscendo dall’autostrada ad Airolo) e scendendo verso quella “tedesca” perchè altrimenti ci si perde il panorama mozzafiato che ci ha accompagnato dall’Ospizio passando per Andermatt fino al fondovalle.

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Il viaggio riprende e, dopo un paio di brevi soste, arriviamo nel tardo pomeriggio al nostro hotel a Strasburgo. Il nome dell’hotel è una garanzia: Hilton. Conoscendo la simpatica Paris ed essendo le nostre famiglie in uno stretto legame di amicizia con la cordiale famigliuola Hilton, otteniamo un vantaggiosissimo trattamento di favore… in realtà, nonostante nessuno di noi conosca o sappia che faccia abbia un membro della famiglia Hilton (Paris esclusa), otteniamo veramente un super trattamento prenotando tramite Expedia: alla fine paghiamo €54 a camera/notte con colazione inclusa (€25 a persona!!!)… Chi è arrivato a questo punto della lettura senza uno svenimento rilegga la frase precedente e si ricordi di Expedia prima della prenotazione del prossimo viaggio!!! L’hotel non è centralissimo essendo distante circa 7 km dal centro, ma nelle vicinanze si trovano due stazioni del tram che serve la città, il mezzo più comodo per spostarsi a Strasburgo.

Dopo una doccia ed un attimo di relax prendiamo il tram dalla stazione che dista circa 100 metri dall’hotel e ci rechiamo nel quartiere della Petite France per la cena, dove prendiamo subito confidenza, pur senza esagerare, con la bontà dei vini alsaziani! Per tutta la vacanza rimpiangeremo di non esserci appuntati il nome del superbo vino bevuto durante questa prima cena!

 

 

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domenica 2 agosto 2009

USA 2008 – Parte 3

P1010740 Avremmo dovuto svegliarci all’alba per vedere le rocce rosse del Bryce Canyon National Park illuminate dalla calda luce dell’aurora, ma non avendo ancora assorbito il fuso orario, preferiamo una sveglia “normale”. Il parco è un incanto e lascia veramente a bocca aperta. Inoltre stupisce la vastità dello spazio che ci circonda: ai piedi del parco si estende una pianura che a noi appare senza limiti. Tra archi di roccia naturali, boschi, cerbiatti, visitatori di ogni nazionalità e viewpoints trascorriamo tutta la mattina in questo magnifico parco. Le guide consigliano di scendere in mezzo alle rocce che costituiscono l’attrazione del parco, ma il tempo è poco, le distanze sono incomparabili a quelle a cui siamo abituati noi europei, e quindi preferiamo salutare il parco e dirigerci verso la meta finale della giornata: Lake Powell. Escluso il tour all’interno del Bryce Canyon NP, oggi trascorreremo “on the road” 3 ore e 30 minuti, dovendo percorrere 155 miglia.

Immagine mappa

Durante lo spostamento attraversiamo molti piccoli paesi che ci danno l’impressione di una desolante attesa di un turista che si fermi a mangiare un hot-dog oppure a comprare un souvenir nei piccolissimi negozi di artisti locali. Un’anziana signora che abbiamo incontrato in uno di questi negozi ci ha raccomandato di visitare Coral Pink Sand Dunes State Park, un vero e proprio deserto utilizzato dall’industria cinematografica di Hollywood per ambientare i film caratterizzati da un paesaggio desertico. Fare due passi in un deserto, oltre che molto faticoso, è sicuramente piacevole ed inusuale. Consigliamo vivamente a chi visitasse queste zone di fermarsi un paio d’ore a visitare questo parco poco conosciuto. Apprendiamo durante le visita che la sabbia che costituisce questo deserto è frutto dell’erosione delle rocce del Bryce Canyon. Il parco si presta anche al divertimento come si può vedere in questo video che ho trovato su YouTube.

Riprendiamo il viaggio verso l’Arizona. Il paesaggio in questo tratto a Sud dello Utah è quello visto nei film western: pianure infinite, rocce rosse, paesi semi-disabitati, ranch ed enormi fuoristrada, che ai giorni nostri sostituiscono i leggendari cavalli di John Wayne. Arriviamo a Lake Powell. Il lago è sorto grazie allo sbarramento del fiume Colorado presso la località di Page (Arizona). Il paesaggio è per l’ennesima volta stupendo: la diga ha riempito di acqua le vallate che costituiscono un paesaggio simile al Grand Canyon creando inimmaginabili giochi di colori e riflessi: il tutto immerso nella vastità dell’Arizona. Dev’essere sicuramente molto interessante esplorare Lake Powell mediante uno dei tanti tour in battello che partono dal Lake Powell Resorts & Marinas… ma il tempo è tiranno e domani raggiungeremo uno dei parchi più famosi: il Grand Canyon!

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sabato 25 luglio 2009

USA 2008 – Parte 2

P1010623 La notte vola… ed in un batter d’occhio ecco spuntare il sole. I chilometri, o meglio le miglia, da percorrere sono parecchi, per cui, dopo una rapida “visita” al tratto più a Sud della Strip, la grande strada che percorre l’intera Las Vegas, ci inoltriamo nel caldo deserto del Nevada. Las Vegas, sinceramente, non ci ha fatto impazzire. Vero è che la sera, mentre tutti si divertivano, noi eravamo a nanna per recuperare un po’ di energia spese per durante il viaggio e la mattina, quando tutta la popolazione della capitale del gioco dormiva, noi visitavamo la città. Visitando un paio di hotels e fermandoci a far colazione in uno di essi ci è passata anche la voglia di giocarci la fortuna alle slot machines, visto che tutti quelli che inserivano una monetina, dopo aver esclamato “Oh, shit!”, si alzavano dallo sgabello supporto alla sofferenza e, mestamente, se ne andavano. L’impressione è quella di essere in un grande, enorme parco giochi dove tutto è studiato per spillare denaro contante… ma va sicuramente vista per rendersi conto della stranezza di questa città. La distanza che separa Las Vegas dal nostro secondo hotel, il Ruby’s Inn Bryce Canyon è pari a 253 miglia da percorrere in 4 ore e 51 minuti, fonte Google Maps. A circa metà percorso incontreremo il primo del grandi parchi: Zion NP.

Immagine mappa

Viaggiando tra Nevada, Arizona e Utah, il paesaggio cambia gradualmente da desertico a montagnoso man mano ci avviciniamo alla tappa intermedia. Zion National Park è visitabile agevolmente solo per una piccola parte. Un servizio di bus interno consente di visitare alcune delle zone più suggestive di questo stretto canyon a cui si accede dal fondo della valle. Mediante brevi sentieri è possibile avventurarsi nel parco e scoprire panorami mozzafiato oppure suggestive grotte. Per chi ama il trekking il parco offre un’infinità di escursioni. Passeggiando per i sentieri si vedono tantissimi scoiattoli che, a differenza di qualsiasi animale europeo, si lasciano avvicinare dai visitatori. Abbiamo visto anche un serpente che, fortunatamente, è stato molto meno socievole dei simpatici scoiattoli. Lasciando il parco, si percorre una strada veramente indimenticabile costeggiata da rocce rosse che, grazie al paziente lavoro dell’acqua, assumono forme e colori incantevoli. Sulla strada che collega Zion NP a Bryce Canyon facciamo il nostro primo incontro con i bisonti!!! Che emozione… :)

Arriviamo a destinazione verso sera. Qui la temperatura è rigida: anche se sembra impossibile, il parco si trova tra 2400 e 2700 metri slm!!! Ceniamo e pianifichiamo la terza giornata: domani vedremo un parco indimenticabile: il Bryce Canyon!

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